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731. Francesco Sforza all'economo di Cremona 1452 luglio 29 "apud Quinzanellum".

Francesco Sforza impone all'economo di Cremona di sequestrare tutti i frutti e i beni del beneficio della chiesa maggioire locale se Gabriele Oldovino, nipote di Antonio da Trecco, non avrà riscosso (a nome del duca) i cinquanta ducati d'oro dovuti da Giovanni Lorenzo da Cremona per il canonicato (reso vacante dalla morte di prete Antonio Agnolini) accordato a prete Francesco Strada, suo parente.

[ 186r] Ser iconimo Cremone.
Se alla recevuta de questa Iohanne Lorenzo da Cremona non ha pagati cinquanta ducati d'oro ad Gabriello Oldovino, nepote de Antonio Trecho, in nostro nome, li quali luy doveva pagare fino a dì vinti del presente per lo canonicato, che ha havuto pre' Francesco da Strata, suo parente, in la chiesia mazore de quella nostra cità, lo quale teneva el quondam messer pre' Antonio Agnolini, volimo che, subito havuta questa, per quanto hay cara la gratia nostra, tu debbi sequestrare tucti li fructi et beni d'esso canonicato et non disponeray cosa alcuna finché non te scriverimo altro in contrario. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanellum, die xxviiii iulii 1452.
Persanctus.
Cichus.