Registro n. 7 precedente | 772 di 2129 | successivo

772. Francesco Sforza ai presidenti agli affari di Cremona 1452 agosto 7 "apud Quinzanum"

Francesco Sforza si dice certo che i presidenti agli affari di Cremona gioiranno per la nascita di un nuovo figlio al duca. Si dice assai dispiaciuto dei furti che fanno i saccomanni. Ad essi il duca aveva concesso di venire di là dall'Oglio per prendere erbe, ma ora, intendendo che vengo per il fieno,ha vietato che si possano portare qui da loro. Certe scorrerie che i nemici fanno a Paterno, Anico, Grontardo e Barzaniga sono in parte giustificate dal doppio gioco che fanno. A quella gente, comunque, vi provvederà.

[ 197v] Presidentibus negociis civitatis Cremone,
E' vinuto da noy Antonio da Strada, quale ne ha exposto alchune cose per vostra parte, ale quale, respondendo, dicimo che siamo certi prendiati grandissimo piacere et contentamento del figliolo quale c'è nato et ve ne comendiamo et rengratiamo. Delle robarie facte et che fanno li nostri sacomanni ad quilli che conducono le biade alla città et in le ville del Cremonese et a quilli che stanno sotto le gabanne per casone de peste, et cetera, ne prendiamo singolare dispiacere et ve advisamo, come prima havevamo ordinato che li sachomanni venissero per herbe dellà de Oglio in Cremonese, adesso, intendendo che non portavano se non feno, havemo ordinato che niuno possa vinire più delà, sichè, non possendogli vinire, non ve poteranno dare più damno né detrimento. Delle correrie che fanno gli inimici a quelle parte per li lochi de Paterno, Anicho, Grontardo et Barzaniga, similmente ne rencresce, benchè quilli cittadini ne siano casone, perché hanno vogliuto che quilli luochi habiano tenuti duy pedi in una scarpa. Nondimeno dal canto nostro gli faremo ogni provisione possibile, et speramo fare in modo che li inimici non faranno più tante correrie. Data in castris nostris apud Quinzanum, vii augusti 1452.
Irius.