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801. Francesco Sforza al marchese di Ferrara (1452 agosto 11 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza chiede al marchese di Ferrara di rilasciare il parmense Zanino da Caverzano, arrestato dagli ufficiali di Reggio: gli notifica che egli era in possesso di un salvacondotto ducale oltre che di una "fidanza" del capitano estense di Reggio.

Domino marchioni Estensi.
Illuster et cetera, altre fiate Antonio da Trezo, nostro fameglio fece instantia presso la vostra signoria per la liberatione de Zanino da Carvezano, nostro parmesano, destenuto presso li vostri officiali de (a) Rezo et credevamo ch'el fosse liberato per le rasone quale intendevamo esso haveva dal canto suo. Adesso intendiamo el contrario et crediamo questo proceda per non essere vostra signoria informata de uno salvoconducto, quale gli concedeti a dì vi de marzo proximo passato et anche de una fidanza a luy facta per lo vostro capitaneo de Rezo. Et perché siamo certi non essere intentione dela signoria vostra fare alcuna cosa contra el dovere et la fede soa et nostro debito et de instare per li nostri a rasone, confortamo et pregamo la signoria vostra gli piacia provedere et ordinare che ogni novità facta contra esso Zanino, contra la dispositione deli dicti salcoconducto et fidanza, sia liberamente revocato et annullato et esso Zanino sia relaxato de presone, constandove che de rasone non possa essere stato destenuto, come siamo certi cognoscerà, volendo intendere la cosa, come intenderà, de che vostra signoria ne farà grandissimo piacere et contentamento. Apparegiati a simile et maior cosa per qualunche subdito suo. Data ut supra.
Irius.
Cichus.
Similiter Antonio de Tricio quod instet.

(a) Segue Parma depennato.