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83. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo (1452 gennaio 16 Lodi).

Francesco Sforza informa Antonio da Trezzo che Galeazzo partirà da Pavia il 19 del mese in corso per imbarcarsi a Cremona con il fratello del duca e con una comitiva di gentiluomini, per i quali provvederà di trovare alloggio, oltre a "carne e polli assufficientia", così come cercherà strame, biada e stalle per i cento cavalli che arriveranno presto via terra.

Antonio de Tricio.
Adciò che tu sii chiaramente advisato del tucto, te dicimo come lo inclito conte Galeazo Maria, nostro figliolo, al nome di Dio se partirà da Pavia mercoredì proximo ad venire, che serà a dì xviiii del presente, per vinire ad Ferrara ad visitare la sacra maestà del imperatore, et cussì lì vinirà el magnifico Alexandro, nostro frqtello, cum alcuni altri delli nostri zentilhomini, li nomi delli quali ti mandiamo annotati in la introclusa copia. Et nonostante che in dicta lista non gli sia il numero delli cavalli che dicti meneranno seco, te advisamo che abscenderanno al numero de cento cavalli, et cussì volimo che tu fazi inmediate et senza induxia alcuna apparechiare li allogiamenti per li dicti zentilhomini et stalle opportune per li dicti cento cavalli, et cussì farai che gli sia del strame et biava assuffitientia per dicti cavalli, advisandote che li cavalli vengono per terra et dicti zentilhomini, insieme cum li predicti conte Galeazo et messer Alexandro, vengono per nave, sichè fa che quando (a) zonzeranno li cavalli et prefati zentilhomini sia im puncto et in ordine ogni cosa che non li manchi nulla, et alla vinuta dello expenditore nostro, quale mandiamo là, se pagerà tucto quello haveray tolto et provederay opportunamente ad ogni cosa per lo honore nostro, et faray anchora che gli sia delle carne et polli assufficientia per li dicti nostri. Et in questo facto non li perdere tempo veruno, perchè li cavalli saranno subito là. Data ut supra.
Cichus.

a Segue zogn depennato.