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844. Francesco Sforza a Francesco della Mirandola (1452 agosto 20 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza scrive a Francesco della Mirandola d'essere contento dell'avviso datogli da Giacometto dalla Mirandola e della profferta fatta. Dice di essere "in expectatione de certe facende", al cui realizzarsi ne prenderà "piacere et consolatione assay".

Comiti Francisco dela Mirandula.
Ne piace l'aviso ne haviti dato da Iacometto dala Mirandola, quale debbe andare al loco dove sapete, et della proferta quale ne fati delli facti suoy, ve ne comendiamo et rengratiamo, et non dicemo altro se non che, bisognando più una cosa che un'altra, ve rechiederemo vuy confidentemente come voressimo vuy rechedesti nuy in ogni cosa vostra. Siamo certi siti in continua expectatione de odire delle cose de qua: ve advisamo che qui non c'è altro di novo: l'inimici sonno pur alli logiamenti usati, ove hanno consumato fina alle radice, et nuy siamo qua in expectatione de certe facende, delle quale, quando le sentireti, siamo certi ne prenderiti piacere et consolatione assay. Et de quanto sequirà ne sariti advisato. Data ut supra.
Irius.
Cichus.