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866. Francesco Sforza a Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone 1452 agosto 25 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, liberi Giovanni Scalfo, ivi imprigionato, purché dia garanzia da 400 a 500 ducati di portarsi dal duca e di fare quanto gli verrà ordinato. Quanto alla pessima situazione dei ponti, della mancanza di legname e della richiesta dei maestri di legname di essere pagati per le precedenti prestazioni, gli ordina di provvedere e assicuri i predetti maestri che appena si metteranno a lavorare saranno soddisfatti e per il passato e per l'avvenire.

Iohanni Caymo, commissario Pizleonis.
La nostra comunità de Castione ne ha facto supplicare che a sua contemplatione vogliamo relassare Iohanne Schalfo, destenuto lì in (a) quella nostra rocha, como tu say, offerendose ley promettere (b) per luy ch'el sarrà valenthomo et fidele al stato nostro, caricando molto che gli vogliamo compiacere de questo. Il perché, volendo satisfare alla sua richesta, siamo contenti et volimo che, dantote esso Iohanne idonea et sufficiente sigurtà in quilla nostra terra de Pizleone per quatrocento fina in cinquecento ducati de vinire qua da nuy et de stare et fare quanto gli sarrà dicto et ordinato, tu lo debbi libere fare relaxare. Et cussì fa, e proferisse fare a dicta comunità et ad esso Iohanne, dandote la sigurtà como havimo dicto. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxv augusti 1452. Ser Iacobus. Cichus. Post scripta. Inteso quanto tu ne hay scripto de quilli ponti ch(e) stanno cussì male ad ordine et del manchamento del ligname e deli mastri da essere almancho pagati per lo passato, dicimo che tu faci al (c) meglio che sia possibele intendere a quello delle nave. Quanto al manchamento del ligname, volimo che tu mandi a provedere dove sta quello ligname, del quale tu ne scrive et que modo et ordine te parerà da essere servato per condurre dicto ligname alla ripa de Po. E diressimo bene che tu gli mandasse Iohanne da Mediolano, ma non vorissimo tolesse dinari in cambio de carri a modo usato. Provede come te pare, et deinde advisane quanto te pare habiamo a fare. Alla parte delli maistri, nuy gli farimo pagare del passato et anche dello advenire cum primum comenzeranno a lavorare, ma volimo che comenzano prima, né volimo che vinchano la ponta de non volere prima comenzare a lavorare che siano pagati. Data ut supra in litteris.

(a) in ripetuto.
(b) Segue de questo depennato.
(c) Segue mancho depennato.