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876. Francesco Sforza al commissario di Pratalboino 1452 agosto 28 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il commissario di Pratalboino superi le sue incertezze "nella compartizione delle graveze", che l'auditore ducale Angelo da Rieti ha riscontrato. Tutti, laici o non, devono concorrere ai carichi occorrenti in quel territorio per l'esercito ducale.

[ 220v] Commissario Prati Alboyni.
Quantunqua per nostre lettere debbi havere inteso la intentione nostra circha la compartitione delle graveze achadeno a quello comune, pur, perché segondo ne dice messer Angelo da Riete, nostro auditore, mostri dubitarne, per questa te diceremo che nostra intentione è, et volimo, che a tucti li carichi che occorereno a quella terra per lo nostro exercito como guastadori, carigii et altre simele cose gli contribuischano generalmente cittadini, gentilhomini, preti, frati, habbati et ogni altri habitanti o che posseda alchuna cosa in quella terra. Et questo ordine habiano facto per tucte le altre terre de qua, fin a che questa impresa de Bressana haverà fine, non per rompere alchuna consuetudine né onorantia, ma perché più facilmente se possano supportare dicte graveze. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxviii augusti 1452.
Iason.
Cichus.