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879. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 28 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ordina al podestà di Cremona di far rilasciare a Sagramoro Visconti, condottiero ducale, le dodici staia e mezza di frumento appartenenti al condottiero, che il fuggitivo famiglio del Sagramoro aveva riposto in una casa di Cremona. A sicurezza del depositario sia lasciata la presente lettera ducale.

Potestati Cremone.
Dal spectabile cavaliero misser Sagramorro Vesconte, nostro conductero, è fugito uno famiglio chiamato Filippino, et sentendo luy che esso Filippino havia reposto in una casa lì dodece stara e mezo de frumento del suo, l'ha cerchato de havere, et coluy che l'ha non gli lo ha voluto dire (a), dubitando che esso Filippino, ha tempo ha venire, habia regresso contra de luy per lo dicto frumento. Et perché, essendo el dicto Filippino fugitivo, el dicto fromento debbe essere de misser Sagramorro, volimo provedati che gli sia consignato a luy o a qualunqua suo messo. Et acioché quello ha presso de sì el dicto frumento non possa may essere molestato, per questa casone gli porreti (b) lassare questa lettera, azò che, bisognando, la possa monstrare et cognoscere che cussi è la intentione nostra. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxviii augusti 1452.
Irius.
Cichus.

(a) Così A.
(b) porreti in interlinea su posseti depennato.