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881. Francesco Sforza al vicario di Gottolengo 1452 agosto 28 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive al vicario di Gottolengo circa il compagno del conte Giacomo, che si è recato lì con il salvocondotto ducale concesso a Michele da Bologna; il duca vuole che il vicario riceva detto Michele per sapere se ha ricevuto assicurazione. In caso affermativo, il compagno del conte Giacomo se ne vada per i fatti suoi; è necessario, però, tenerlo sempre d'occhio perché non abbia ad agire contro lo stato.

Vicario Gottolenghi.
Respondendo a quanto ne scrive del compangno del conte Iacomo, vinuto lì socto el salvoconducto nostro, concesso a Michele da Bolongna, dicimo debbi havere da ti dicto Michele et intendere da luy se lho assigurò ch'el vinisse, perché havendolo assigurato, non volimo gli sia facta novitade alchuna, non havendolo assigurato, et che l'havesse chiarito, anzi se partisse del campo inimico, non vinisse a sua speranza ne fidutia del salvaconducto suo, ne pare se possa retenere licitamente. Et cussi faray, advisandone poy de quanto serrà seguito. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxviii augusti 1452.
Post data.
S'el dicto Michele l'havesse assigurato, volimo debbi dirli se vada presto cum Dio per li facti suoy. Et in questo mezo, li haveray li ochi adosso, che non praticasse cosa che fosse contra el stato nostro, né anchora usasse parole per le quale suburnasse quilli homini et facesse damno al facto nostro. Data ut supra.
Iacobus de Rivoltella.
Iohannes.