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902. Francesco Sforza ad Agostino di Narni 1452 agosto 31 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza dice ad Agostino di Narni di prendere atto che non si può lavorare alla bastita per la crescita dell'acqua. Sorpreso che non riesca a mettere insieme ventiquatto uomini, faccia però appello alla comuniità, assicurando il pagamento della mercede.

[ 227r] Ser Augustino de Narnea.
Havimo recevuta la tua littera et inteso quanto ne scrive che non se pò lavorare alla bastita per la cresuta del'aqua, alla quale, respondendo che ne rencrese assay che non se pò fare quello lavorerio. Alla parte delli xxiiii homini dice di b(is)ognarte per fare dicto lavorerio, se maravigliamo grandemente che tu non possi retrovare xxiiii homini da ti stesso, senza darne impazo alla comunità. Tamen per l'alligata li scrivimo vogliano per ogni modo provederti de dicti xxiiii homini, perché tu li pagaray et satisfaray integramente della mercede loro. Data in campo nostro apud Quinzanum, die ultimo augusti 1452.
Iacobus de Rivoltella.
Iohannes.