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906. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo (1452 agosto 31 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza risponde ad Antonio da Trezzo di non essere interessato a Paladino Corso e gli fa sapere che quotidianamente passano da lui gente d'arme dei nemici. Vuole che Antonio avvicini Ferlino, che se se va tranquillo per Venezia, e lo convinca a ritornare dallo Sforza, dicendogli che si troverà meglio che con Venezia.

Antonio de Tricio.
Respondendo ad una tua data a xii del presente, quanto alla parte del Paladino Corso, quale volontiera se aconzaria cum nuy et della richesta quale fa et cetera, dicemo in poche parole che non volimo fare de presente questa spesa, perché possimo fare cum meno, advisandote che ogni dì dal canto delli inimici vengono da nuy delle gente d'arme, quali non ne mettemo a taglia d'uno dinaro: immo restano contenti de quello volimo nuy. Appresso, perché ne scrivessi in quisti dì che maystro Ferlino è in sua libertà et va per Venetia a suo piacere et ch'el se dice essere aconzo cum la signoria, volimo che tu mandi uno fidato et secreto da luy per intendere l'animo suo et a confortarlo ch'el voglia retornare de qua et essere cum nuy, cum dargli ad intendere che da nuy haverà ogni bono tractamento et ch'el starà molto meglio cum nuy che cum la Signoria. Et demum, offerendogli largamente quanto più potrai, aciò gli venga voglia de retornare cum nuy. Et in questo usa ogni studio et diligentia tua, et avisane quello haveray da luy. Data ut supra.
Irius.
Cichus.