Registro n. 7 precedente | 907 di 2129 | successivo

907. Francesco Sforza al commissario di Seniga 1452 agosto 31 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il commissario di Seniga non opponga altre difficoltà e che rilasci a Francesco Oddi, o a un suo messo, il cavallo che il defunto Niccolò da Perugia lasciò lì presso un oste, alla cui moglie (il marito è in galera) detto Francesco pagherà, come convenuto, le spese sostenute per il cavallo.

[ 228r] Commissario Senighe.
In quisti dì te scripsimo che al strenuo Francesco di Oddi, nostro squadrero, overo a qualunqua suo messo, dovessi fare restituire uno suo cavallo, quale lassò lì ad uno hostero, uno Nicolò da Perosa, quale da poy è morto. Pare che, havendo esso mandato lì uno suo compagno per questa casone, et essendo esso remasto d'acordo cum la mogliere et cognato d'esso hostiero, perché luy è im presone, dela spesa facta al dicto cavallo, non habia possuto havere lo dicto cavallo, perché tu lo reteni presso de ti, de che maravigliandone, et essendo de ti malcontento, quando cussì sia come è dicto, te committiamo de novo et volimo che, contentando lo dicto Francesco overo el suo messo, la mogliere del dicto hostero dela spesa facta al dicto cavallo, segondo le conventione facte, tu gli debbi fare restituire liberamente el dicto cavallo, et senza exceptione et contraditione alcuna. Data in castris nostris apud Quinzanum, xxxi augusti 1452.
Irius.
Cichus.