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908. Francesco Sforza a Giacomo da Siena, a Colella, a Gaspare da Piombino, a Schiavetto e a Bianchino (1452 agosto 31 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza, ricordato loro di aver dato danari per poterlo servire come si deve, scrive a Giacomo da Siena, a Colella, a Gaspare da Piombino, a Schiavetto e a Bianchino, in Seniga, che provvedano ad acquistare cavalli e a mettersi in condizione di fare l'onore e il bene dello stato.

Iacobo de Senis, Colelle, Gasperi de Piombino, Sclavetto et Bianchino in Seniga stanciatis.
Vuy sapeti che nuy vi havimo facto provedere de dinari acị ve mettiati in puncto per poterne servire come se deve, et non sapiamo come habiati facto. Peṛ vi comettiamo et volimo debiati actendere continuamente al mettervi in ordine et rechatare delli cavalli in modo che possiati comperire tra li altri sula campangna et fare l'honore vostro et lo bene del stato nostro, el che possiti fare tanto meglio quanto che haveti recevuti dinary da nuy et dal canto de là. Et in questo ve carichamo vogliati fare per modo ch'el para che cadauno de vuy habia caro l'honore suo et servirne come debbe. Data ut supra.
Irius.
Cichus.