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921. Francesco Sforza al referendario di Cremona 1452 settembre 4 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il referendario di Cremona faccia restituire a Bartolomeo da Parma i danari pretesi dai dazieri, adducendo che le sessantasei bestie, tra pecore e castroni, anzichè condurle al campo le ha vendute alla Corte de' Cortesi. Il che non corrisponde a verità, perché i senescalchi dell'esercito affermano che sono state portate al campo e ivi vendute.

[ 232r] Referendario Cremone.
Bartholomeo da Parma ne dice che li daciarii de quella nostra città gli hanno facto pagare el datio per lxvi bestie fra castroni et pecore, nonobstante le nostre littere patente che ha da potere condure victualie in campo senza datio, como say che li ordeni voleno, allegando dicti daciarii che ha vendute dicte bestie lxvi alla Corte de Cortesii. Et perché n'è stato facta fede per li sescalchi de questo nostro exercito, como dicto Bartholomeo ha conducti dicti castroni et pecore in campo, et cossì le ha vendute qua, pertanto volimo che per li dicti daciarii faci restituire li suoy denari (a) al dicto Bartholomeo ha pagato per dicto datio. Ex campo nostro apud Quinzanum, die iiii septembris 1452.
Marchus.
Cichus.

(a) denari in interlinea.