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922. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria di Cremona 1452 settembre 4 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ricorda a Stefanino Zaccaria di Cremona di avergli ordinato quattrocento moggia di biscotto e di riporlo in logo sicuro a Seniga; ragione per cui il giorno precedente doveva personalmente andare a trovare il luogo asciutto. Gli ordina che alle quattrocento moggia ne aggiunga altre duecento e mandi, poi, la mattina seguente, duecento staia di farina alla misura cremonese.

Sthefanino Zacharia de Cremona.
Tu sa che te ordinassimo dovessi mandare a Seniga quelli quatrocento moza de beschotto et reponerlo lì in loco securo. Te commissimo anchora gli dovessi andare tu personalmente heri per retrovare la casa et ne habiamo resposta da ti come habii facto. Pertanto ti commettiamo de novo et volimo che subito gli mandi lo dicto biscotto et lo faci reponere in la terra de Seniga in loco sutto, per modo non se possa guastare. Volimo anchora che oltra li dicti cccc moza, ne fazi fare subito altri ducento moza et lo mandi similmente allo dicto loco de Siniga. Et in questo non sia fallo, nì perditione de tempo. Te commettiamo anchora et volimo che domatina per tempo ne debbi mandare qui ducento stara de farina alla misura cremonese et fa che anche in questo non sia fallo. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die iiii septembris 1452.
Irius.
Cichus.