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924. Francesco Sforza ad Antonio Trecco, tesoriere di Cremona (1452 settembre 4 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza ordina ad Antonio Trecco, tesoriere di Cremona, che faccia avere a Giulio da Costanza,famiglio ducale, quanto di arretrato gli spetta, anche se non ha le richieste bollette, che il duca gli farà avere, non appena gli dirà cosa fare perché le abbia.

Antonio Tricho, thexaurario Cremone.
Perché Iulio da Constantia, nostro famiglio, possa mantenere la famiglia sua et sustentarla, volimo che faci fare le sue rasone da qui indreto, de quello resta havere della provisione sua gli diamo, et tucto quello trovaray resti havere, gli lo daghi, non guardando che non habbi le bollecte, perché te le farimo havere. Et acioché sapiamo que fare perché habi dicte bollecte, avisane de quello voy che scrivamo alli Maistri per questo, perché, come scriveray, cussì faremo. Ma al dicto Iulio faray dare ad ogni modo al presente quello tucto trovaray, facta la sua rasone, ch'el resti havere per dicta provisione. Data ut supra.
Marchus.
Cichus.