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932. Francesco Sforza al podestà di Cremona e al giudice dei malefici 1452 settembre 6 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza comunica al podestà di Cremona e al giudice dei malefici della città di aver fatto grazia a Ziliolo di Manzi e al figlio Tommaso per la vertenza che avevano con il figlio di Cressimmano annullando ogni bando e condanna contro loro.

[ 234v] Potestati Cremone et iudici malleficiorum ibidem.
Per monstrare nuy begninità et clementia verso li subditi nostri, como sempre è stato nostra natura, havendo inteso de certa questione alli dì passati facta per Ziliolo di Manzi et Thomaso, suo figliolo, contra il figlliolo di uno nominato Cressimmano de quella nostra cità, gli havemo facto gratia, et così, per tenore dela presente, gli remettemo ogni condemnatione, quale per questo excesso tanto gli fosse e potesse essere facta, che spectasse alla Camera nostra. Pertanto ve commettimo et volemo che, havuta questa, debbiate fare cessare et anullare ogni bando et condemnatione quale per dicto excesso, tanto fosse o potesse essere facta al dicto Ziliolo et Thomaso suo figliolo, ita che in futurum per alcuno tempo may per questo gli possa essere dato molestia né impedimento veruno per quello spectasse ala Camera nostra tanto, como havimo dicto. Data in castris apud Quinzanum, die vi septembris 1452.
Zanectus.
Cichus.