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957. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria 1452 settembre 10 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza dice a Stefanino Zaccaria d'essere contento che il pane biscotto, che deve condurre a Seniga, sia messo nei solai segnalati; in proposito, ha scritto a Giovanni Pellizzaro che li faccia vuotare. Vuole abbia avvertenza che detto pane biscotto venga collocato in modo che non si guasti, come, invece, dovette lagnarsene con il Rosso. Gli ordina che tuttle le quattrocento moggia di biscotto siano collocate entro giovedì e prestissimo vi si aggiungano le altre duecento moggia ordinate. Lo informi quando il tutto sarà a posto.

Sthefanino Zacharie.
Sthefanino, respondendo alla tua littera te dicimo siamo contenti et ne piace el pane biscotto che tu devi fare condurre ad Seniga, lo faci mettere in quilli solari, dentro la terra como scrive. Et cussì scrivemo per la alligata ad Iohanne Pellizzaro, quale farrà voidare quello solaro. Ma teni modo che el dicto biscotto sia messo in loco che non se guasti et che ne sia facta bona massaritia per modo non habiamo poy ad dolerse che ti, benché più volte ne doloriamo del Rosso, al quale havimo data la cura de locare et governare dicto biscotto. Et actendi cum ogni diligentia ad farlo condure per modo che infalanter per tucto zobia proximo, sia conducte tucte le moza quatrocento, et cussì actendi ad fare le altre moza ducendo prestissimo. Et ne advisa quando sarrà conducte le moza 400 et quando sarranno facte le 200. In questo non sia fallo alchuno. Ex campo nostro felici apud Quinzanum, die x septembris 1452.
Zanetus.
Iohannes.