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997. Francesco Sforza al podestà e all'ufficiale delle bollette di Cremona (1452 settembre 16 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza ribadisce al podestà e all'ufficiale delle bollette di Cremona che non si lasci, senza il bollettino ducale, passare il Po da nessuno all'infuori dei cittadini cremonesi. Disposizione che faranno rispettare anche i gentiluomini di Sommo che hanno il porto.

[ 250v] Potestati et officiali bullectarum Cremone.
Dilecti nostri, como per altre nostre ve havemo scripto, de novo ve replicamo et volemo debiate subito ordinare che niguno, sia chi se voglia, sia lassato passare de là da Po senza nostro bullectino, da cittadini Cremonesi in fora: et in questo se habia bona advertentia, s'el se ha cara la gratia nostra. Appresso, perché intendiamo che a Somo fanno transito multe persone, volemo provedati che quelli zentilhomini che hanno quello porto da Somo faciano el simele et non passino alchuno se non col bollectino nostro, salvo li Cremonesi, como è detto. Data ut supra.
Irius.