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1062. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1452 marzo 5 Milano

Francesco Sforza, in seguito alla lamentela di Zinugnano Bataglino e il nipote Bernardino, di Bartolomeo Girardello e Zanino Ragoso, tutti di Fellegara, ordina a Gandolfo da Bologna, commissario sopra gli alloggiamenti di Parma, di attenersi a quanto il fratello del duca, Alessandro, promise agli abitanti di detta località. Perciò, avendo pagato la loro quota, vengano lasciati in pace. Se avesse di che obiettare, glielo faccia sapere.

[ 177r] Gandulfo de Bononia, commissario super allogiamentis Parme.
Si lamentano Zinugnano Bataglino, Bernardino suo nepote, Bartholameo Girardello et Zanino Ragoxo, tuti da Felegara del vescovato de Parma, che tu li vole astrengere ad contribuire ale taxe deli cavali per più non li tocha per la rata loro, il che è contro ad quello gli fo promisso per lo magnifico messer Alexandro Sforza, nostro fratello, quando retornono ad habitare dicta villa, la quale in tuto era stata abandonata per le guerre, et cetera, como appare per le litere del prefato nostro fratello. Pertanto te scrivemo et volemo diligentimente intende questo facto et provedi, così essendo, che pagando o contribuendo per la loro rata, non siano agravati più ultra, et che le concessione del prefato fratello nostro siano observate ad ciò dignamente non si possano lamentare. Data Mediolani, die quinto martii 1452. Et quando havesti altro in contrario volemo ne avisi. Data ut supra.