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1063. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1452 marzo 6 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà di Castell'Arquato di intervenire perché ha saputo che da quelle parti vi è chi dedica dei propri beni e sé stesso a Sant'Antonio e chi all'ospedale di San Lazzaro, non per devozione o beneficenza ma per esentarsi da tasse. Il duca ritiene più meritorio che tutti paghino le tasse, perché adiutano loro vicini ala sustentatione de tali carichi.

Potestati Castriarquate.
Sentiamo, et non senza displacentia, che in quella nostra terra sono multi, li quali, non per devotione nì per fervente animo de ben operare, ma solum per evitatione deli carichi occurrenti, sono dedicati sì et loro beni alchuni a Santo Antonio et altri ad lo hospitale de San Lazaro: la qual cosa, quando così sia, a nuy non pare sia da tolerare, anci ad obviarli. Per la qual cosa te scrivemo et stringemote pur assai che con diligentia vogli ben intendere questo facto et parendote che, non per devotione ma per fugire li carichi, como è dito, siano promoti a tale dedicatione provedi che contribuiscano, como fano li altri terreri de quella nostra terra che più meritorio, si rendeamo certissimi, sarà ad fare che adiutano loro vicini ala sustentatione de tali carichi che observarli tale dedicatione, facta sotto questa falsa machinatione. Et quando la cossa fosse altramente, volemo esserne avisati. Data Mediolani, die vi martii 1452.