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1067. Francesco Sforza al podestà di Castelleto 1452 marzo 6 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Castelleto che, vista la supplica dei mercanti e soci Tommasino Roso da Castell'Arquato e Giacomo Carissimo da Parma, di informarsi diligentemente se il danno subito dai due ricorrenti sia addebitabile a Pellegrino de Superchii: in tal caso glielo faccia risarcire, cercando, comunque, di addivenire a una composizione tra le parti.

Potestati nostro Castelleti.
Te mandemo qui inclusa la supplicatione a nuy porrecta per Thomasino Roso da Castelloarquà et Iacomo Carissimo da Parma, mercadanti et compagni, ad ciò che dela continentia d'essa supplicatione, etiam se bene te dovesti transferire al loco dove è ocurso el male, diligentemente te informi, et trovando ti che per defecto et negligentia de Pellegrino de Superchii, nominato in dicta supplicatione, sia quella mercantia periculata et che a luy debitamente specta et toca a pagarla, volemo et committemote astringhi dicto Pellegrino per ogni via de rasone satisfare a dicti mercadanti dela dicta mercantia, faciendogli supra de ciò rasone summaria et expeditissima senza litigio alchuno, ma prima fa opera de acordare le parte insiema, ad ciò non habiano ad contendere insiema. Data Mediolani, die sexto martii 1452.