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1103. Francesco Sforza a Nicola da Rieti e a Rizzardo da Avignone 1452 marzo 8 Milano

Francesco Sforza vuole che Nicola da Rieti e Rizzardo da Avignone intervengano perché Abbondio e Antonio Raimondi, che sono cittadini di Como e ivi estimati, non abbiano, eisdem pro bonis, a pagare anche a Missaglia.

[ 184r] Domino Nicolao de Reate et Rizardo de Avinione.
Se lamentano Abondio et Antonio, frateli Raimondi, citadini nostri de Como, che, quantunche exstano citadini de Como et ibidem siano extimati per tuti li loro beni quali hano, così in el episcopato de Como como in el ducato nostro de Mediolano et altrove, et pagano et sustengano li carichi incumbenti in la plebe de Massalia del ditto ducato per certi loro beni, contra la forma dela rasone e dispositione de decreti et statuti vigenti in essa nostra cità, maxime perché non è honesto ch'essi supplicante, eisdem pro bonis, debiano pagare in dui loci. Per la qual cosa ve scrivemo et commandemo che, havendone diti supplicanti significato il vero, providiati che ad essi non sia dato impazo ho molestia alcuna per li antedicti carichi occurrenti in la plebe de Massalia contra el debito dela iustitia e la forma deli predicti decreti e statuti, et fati per forma ch'essi supplicanti non habiano iusta casone de condolerse né farne proinde lamenta. Data Mediolani, die viii martii MCCCCLII.