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1113. Francesco Sforza a Luigi Raimondi 1452 marzo 8 Milano

Francesco Sforza comunica al comasco Luigi Raimondi che Giacomino Raimondi, a nome del fratello Giovanni Antonio, capitano del Seprio, si è accordato, davanti all'auditore ducale Angelo da Rieti, con Gaspare Guanzago di affidare a lui (Luigi Raimondi) l'inappellabile soluzione della loro vertenza per i sei cavalli e la biada che Gaspare sostiene gli sono stati tolti dal detto capitano.

Aluysio Raymondo, civi nostro Cumarum.
Si sono convenuti Iacomino di Raymondi, a nome de Giovane Antonio, suo fratello, capitaneo de Seprio, et Gasparro da Guazango denanti da messere Angelo de Arieto, nostro auditore, che tu debi cognoscere et decidere certa differentia vertisse fra loro per casone de cavali sei et biada, quali dicto Gasparro dice essergli stati tolti per lo dicto capitaneo, et che quello decideray ti deba essere exequito senza altra exceptione. Il perché, de voluntade et consentimento dele dicte parte, te scrivemo et committemote che diligentamente intende dicte parte et loro casone sopra de ciò, et como te parerà expediente decerni et termini essa causa, per modo che più nuy non ne sentiamo querela, volendo et decernendo che tuto quello declarerai et terminarai sia exequito et inviolabilmente observato. Data Mediolani, die viii martii 1452.