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1152. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1452 marzo 13 Milano

Francesco Sforza sollecita Luchina Dal Verme a esemplarmente punire un suo uomo, Giovanni da Bobbio, abitante a Pianello, autore del ferimento di un figlio di Paolino Arcelli, cittadino di Piacenza.

[ 192r] Domine Luchine de Verme comitisse Sangueneti, et cetera.
Magnifica affinis nostra dilectissima, cum displicentia pur assay havemo sentito che per uno deli homini vostri, nominato Iohanne da Bobio, habitatore del loco vestro de Pianelle, è stato ferito uno deli fioli de Paulino de Arcelli, nostro citadino de Piasenza, et perché se rendemo certi, non manco a voy como a nuy, debano reincressere tali inconvenienti et excessi, vi confortemo et strictamenta vi suademo che vogliate bene intendere questo facto et farne tale ponitione che cada ad exemplo et ad terrore deli altri ad continerse da tali sceliratate et excessi, como se rendemo certi fariti per conservatione dela iustitia et per honore vostro, che ben doveti rendere certissima n'è molestissimo che per tali homini debano li nostri citadini essere, non solum robati, ma a nel sangui offexi, como è stato questo. Faciati, per Dio, che sentiamo ve sia dispiaciuto tale caso. Data Mediolani, die xiii marcii MCCCCLII.


(a) ma in interlinea.