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120. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1451 dicembre 9 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Castell'Arquato faccia risarcire da un marescalco di lì il cavallo che l'uomo ducale Pietro Vayla gli diede perché lo curasse, ma che, invece, «per defecto suo l'ha lassato morire».

[ 23v] Potestati Castriarquati.
Petro da Vayla, nostro homo d'arme, ne ha facto lamenta che, havendo lassato uno cavalo suo chi havia male alo grudalescho in le manne de magistro Gato, marescalcho li chi glo medecinasse et guarisse, per defecto suo l'ha lassato morire, et però domanda esso Petro, nostro homo d'arme, gli sia pagato. Pertanto te scrivemo et volemo che habi da ti dicto marescalcho et intendi bene questo facto et, constandote che de rasone sia obligato al pagamento del dicto cavalo, providi chi lo paghi per quello sia debito et rasonevele sempre administrando rasone. Data Laude, die viiii decembris 1451.