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130. Francesco Sforza al podestà di Milano 1451 dicembre 10 Lodi

Francesco Sforza comunica al podestà di Milano che Antonio Conti da Camisano si è portato da lui lamentando che Giovanni da Bassano, da lui lasciato a custodia della sua casa, sia stato imprigionato, perché in una abitazione vicina era stato commesso un furto. Il duca vuole che oltre alla restituzione della roba tolta ad Antonio, si provveda, se risulta innocente, a lasciar libero detto Giovanni. Se fosse diversamente e ritenesse di dovergli far dare garanzia di presentarsi, quando fosse richiesto, gli imponga quanto legittimamente si può fare.

Potestati Mediolani.
Antonio di Conti da Camisano è venuto da nuy ier condoluto che, essendosse partito da Mediolano et havendo lassato in guardia dela casa sua in porta Vercelina uno Iohanne de Bassano che, per casone de uno furto commisso vicino ala dicta sua stantia, haveti facto prehendere dicto Iohanne de Bassano et detenirlo et ulterius la roba d'esso Antonio factola portari via in suo grandissimo damno et detrimento, et che dicto Iohanne Bassiano è penitus innocente del dicto furto. Per la qual cosa, quando così sia, ne pigliamo pur admiratione et scrivemovi et volemo che, constandovi questa tale roba essere del dicto Antonio, gla faciati restituire interamente et per forma ch'el non habia a farne altre lamenta, et cossì, trovandosse dicto Iohanne Bassiano senza culpa de quello furto, il faciati liberare, ad ciò non si facia che quello vole la iustitia et rasone, como è nostra intentione. Et quando la cosa in altra forma fosse, ch'el vi paresse che quello tale detenuto dovesse dare sicurtate de presentarse quando fosse requiesto et così dela roba de consignarla, faceti quanto debitamente et de rasone si deba fare. Data Laude, die x decembris 1451.