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135. Francesco Sforza a Bernardo de Burgo 1451 dicembre 10 Lodi

Francesco Sforza vuole che Bernardo de Burgo solleciti Alberto Visconti a restituire a Leone, figlio del defunto Andrea da Treviso, abitante a Oleggio quanto gli ha tolto. Bernardo convinca Leone, se mai deve rendere ad Alberto qualcosa, a ridargliela, ma dopo aver ricevuto da Alberto il suo.

Domino Bernardo de Burgo.
Vi mandemo qui inclusa una supplicatione a nuy poreta per uno Leone, filius quondam de Andrea da Trivisio, habitatore dela terra nostra de Olegio, ad ciò intendiati li deportamenti dice havere usato Alberto Vesconte contra de luy et in casa sua, li quali, essendo veri, multo ne dispiaceno, ni intendemo ad luy ni ad altri quando bene ne fossero fratelli o figlioli de comportarli. Pertanto volemo et committemovi faciati intendere al dicto Alberto quanto exsosi ni sono simili acti, et tanto più quanto che per tali homini, como è Alberto, chi doveria inimicare a cadauno chi facesse simile cose, siano commissi, et provideti cum luy cum tuti quelli buoni modi, ben sapiamo sapereti servare, che al dicto exponente interamente restituisca quanto gli ha tolto, e per lo avenire si contenga da simili atti s'el desidera farne cosa grata. Ben volemo che, trovando voy dicto Leone in alchuna cosa essere obligato ad esso Alberto, che lo faci expeditamente et debitamente pagare, ma che prima restituisca quanto gli ha tolto, perché non intendemo che veruno, sia chi voglia, in facto suo da se stesso si administra rasone. Laude, die x decembris 1451.