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140. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1451 dicembre 10 Lodi

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Cremona si intenda con Onofrio Bevilacqua e il nipote Riccardo, figlio di Ernesto, e cerchi con bei modi di por fine alla vertenza che hanno fra loro.

[ 27r] Locuntenenti nostro Cremone.
Tra il nobile Honofrio Bivilaqua et Rycardo, nepote suo, chi fo figliolo de Hernest, como sentemo, vertissero pur alchune differentie, la qualle, si perché havemo dicti gentilhomini carissimi, si per la affinitate è fra loro, ne dispiaceno asay. Et ad ciò non habiano casone de venire a litigare insieme, chi sarà cosa (a) multo ignominiosa, volemo et committemovi habiti da voy dicti barba et nepote et diligentimenti intendiati queste loro differentie et cum tuti quelli buoni modi, ben sapiamo sapereti (b) servare, operative de concordarli per forma non habiano ad contendere insieme, et haveremolo gratissimo. Data Laude, die x decembris 1451.


(a) cosa in interlinea.
(b) Segue usare in interlinea.