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144. Francesco Sforza al commissario di Parma 1451 dicembre 11 Lodi

Francesco Sforza ordina al commissario di Parma di indurre bellamente i monaci della Certosa di Parma a rispettare gli obblighi affittuari, sanciti anche con pubblico strumento, che essi hanno con il parmense Andrea di Rici.

Comissario Parme.
Tu vederay, per lo tenore dela inclusa supplicatione, la querella che ne fa Andrea di Rici, nostro citadino di Parma, deli frati dela Certusia de quella nostra cità de Parma, perché ipsi frati non li observanno quello gli hanno promisso per instrumento de locatione et, prout in la dicta supplicatione se fa mentione. Pertanto, parendone a nuy reperte honesto che quello he promisso versso lo dicto supplicante, maxime per instrumento, gli sia debitamente observato, te comitemo et vollemo che, demandati inanzi a ti ipsi frati, ti sforzi con tuti quelli boni modi sonno in talibus necessarii de indurli ad observare al dicto supplicante quello gli hanno promisso, como è iusto et rasonevelle, et denique fa per modo che epsso exponente non habia più a farne lamenta per talle materie. Data Laude, die xi decembris 1451.