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159. Francesco Sforza al podestà di Romanengo 1451 dicembre 13 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Romanengo che con rito sommario faccia avere a Domenico dalla Noce e a suo fratello, abitanti a Romanengo, la somma che il nipote Pietrino, pur lui dalla Noce, deve loro. Faccia avere tale ricupero di credito anche se la somma dei debitori oltrepassa le sue competenze.

Potestati Romanengi.
Dominico dala Nuce et Nuce suo fratello, habitatori de quella nostra terra (a) de Romanengo, ne hano exposito che sono creditori de uno Petrino, pur dala Nuce, loro nepote, iusta de causa, como latius sarai informati da essi. Pertanto volemo che, vocatis vocandis, faci rasone summaria et expedita in questo facto, sine strepitu et figura iudicii, frivolis exceptionibus quibuscumque remotis, ac ullo sine litigio, per forma che senza alchuna dilatione de tempo dicti supplicanti consequiscano el debito suo, et hoc, non obstante quod commissa tibi iurisdictio, se ad tantam usque summam non extendat. Data Laude, die xiii decembris 1451.


(a) Segue San Colombano depennato.