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163. Francesco Sforza al podestà di Glarole 1451 dicembre 10 Lodi

Francesco Sforza ha avuta notizia che il Po ha esondato dalle parti di Rivarolo asportando i terreni golenali (le piarde) e minacciando le vicine località. Rimproverato il podestà di Glarole di non averlo informato, vuole che con la gente del posto e con l'ausilio degli ingegneri ducali si faccia una deviazione dell'alveo del fiume perché «non li cada periculo dela dicta rivera».

Potestati Glarolarum.
Intendemo, per significatione ad nuy facta, como il fiumo de Po tanto ha roxo et menato via le piarde unde se dice Rivarolo sive Malindo, che molto è approssimato a quella nostra terra, in modo che pocha distantia c'è remasa a dovere sottomectere quella terra ad totale submersione et in breve tempo. Dela qual cosa, se cosy è, meraveglamo che may tu non ce habi advisato et per non lassare occorere tanto periculo et inconveniente, volemo et concedemo, per tenore dela presente, ali nobili, commune et homini de essa terra et dele pertenentie che recerchiate prima queli dale possessione, le quale fusse bisogno metter in cava, et decci fra loro e dicti nobili, commune et homini exstimaturi communi et confidenti dele parti, li quali habiano ad appretiare lo terreno de ciascaduno, secundo el valore debito per suo iuditio et conscientia, et fateli fare la debita cautione de havere ad conseguire le dicte loro possessione et tu, inseme con loro, debiate fare overo far fare uno rotto, al mancho dapno deli vecinii, dove serrà bisogno, designato per li inzignery deputati ad ciò, che in dicto fiumo de Po venga a mutare alveo sin lo presente et divertirse lonze [ 31v] la dicta terra per modo non li cada periculo dela dicta rivera. Et in ciò volemo che tu et essi, con quanto più cerelità et diligentia sia possibile, debiate mettere et dare forma et modo oportuno, intendendo in questo che omne uno sia constrecto al pagamento del dicto terreno, quali sonno usati per lo passato, nonobstante cosa alcuna in contrario, ala quale, etiam si tale fosse ch'el bisognasse fare mentione speciale, volemo de nostra plenaria possanza, etiam absoluta, in questa parte sia totalmente derogato, et circha de ciò non vardare in faccia ad homo del mondo, perché così è nostra intentione. Data Laude, die x decembris MCCCCLprimo.