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177. Francesco Sforza al capitano di giustizia 1451 dicembre 14 Lodi

Francesco Sforza vuole che il capitano di giustizia proceda, dopo accertati i fatti, con rito sommario a tutela di Francesco Sanseverino da cui gli eredi di magistro Galdino, «varotaro» in Milano, pretendono i denari che detto Francesco aveva gią dati a Galdino.

Capitaneo nostro iustitie.
Il magnifico Francisco de Sanseverino, nostro dillectissimo, dice havere numerato e fato numerare a quondam magistro Galdino, varotaro in Mediolano, certa quantitą de dinari, quali li heredi d'esso quondam magistro Galdino dicono non haverli havuti. Pertanto, non parendone honeste el dicto Francisco perda li dinari suoy e paga de novo quello ha pagato una (a) volta, ve cometemo e volemo che intendiati la parte et ve informati diligentius de questo facto et superinde ne administrati raxone sumaria et expeditissima, simpliciter et de plano, sine strepitu et figura iudicii, frivolis cavillationibus et exceptionibus quibuscumque sublatis, [ 33v] (b) ac omni prorsus absque litigio, facti veritate comperta, per formam ch'el prefato Francischo nullo pacto perda li ditti suoy dinari. Laude, xiiii decembris MCCCCLprimo.


(a) Segue altra depennato.
(b) quibuscumque sublatis ripetuto.