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179. Francesco Sforza al podestà di Parma 1451 dicembre 14 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Parma ammetta il parmense Zilio Avogardo a presentare le sue difese, essendo stato condannato in contumacia, pur non avendo avuto notizia della sua citazione in giudizio.

Potestati nostro Parme.
Se lamenta Zilie Avogardo, nostro citadino de Parma, che dè essere condemnato lì in contumatia perché è stato citato a una cosa lì in Parma, dove soleva habitare già più de duoy anni passati, del che may non ha hauta noticia, et come latius per la inclusa supplicatione poteriti intendere. Per la qual cosa ve scrivemo et volemo che, si narrata vera fore conqueritis, admitati dicto supplicanti et suoy famigli de novo ad quaslibet suas deffensiones legitimas, quas superinde facere voluerint, non atesa la dicta condempnatione inibi et continentia, acioché esso supplicante et dicti suoi famigli non remanenono condempnati a torto. Laude, xiiii decembris 1451.