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181. Francesco Sforza a Onofrio e Rainaldo Bevilacqua 1451 dicembre 14 Lodi

Francesco Sforza comunica ai conti Onofrio e Rainaldo Bevilacqua che i dazieri della mercanzia e del «traverso» si lagnano con gli uomini del Corno Giovane e del Corno Vecchio, come pure con quelli di Maleo, per le frodi commesse di tali imposte, di cui chiedono il ricupero con gli interessi.

Comitibus Honofrio et Raynaldo Bivilaquis.
Como ben sapeti, li datii sono quelli per li quali si conservano et mantengosi li stati et meritano sempre cum honestate essere favoriti, defexi et sustenuti et, quando questo mancasse, talmente si debilitariano che non ne poteria seguire se non detrimento, et perché da nuy sono venuti li datiari nostri dela mercantia et traverso dela citade et vescovato de Laude, condolendosi che per li homini de Corno Zoveno et Vegio et da Maleo, chi sono de vostra iurisdictione, in essi datii multo sono stati fraudati et inganati et che intendano contra essi homini domandare in rasone per lo damno et interesse loro, como intenderiti. Pertanto vi scrivemo et volemo quod, vocatis qui erunt vocandi, intendiati diligentimenti dele rasone d'essi datiari et anchi homini et gli providiati per modo che, senza litigio alchuno, gli sia administrata iustitia et rasone, como meritano li ordini deli datii, et per forma non ne sentiamo digna querela. Laude, xiiii decembris 1451.