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192. Francesco Sforza a Giovanni Anguissola 1451 dicembre 15 Lodi

Francesco Sforza invia al conte Giovanni Anguissola quanto gli ha scritto il consigliere ducale Sillano Negri di quanto accaduto, perché egli intende far eseguire quello che Sillano suggerisce. Se fosse di diverso parere, glielo faccia noto subito, perché intende scoprire la verità e fare giustizia.

Comiti Iohanni Angusole.
Vi mandemo la copia dele lettere n'ha scripto messer Silano di Nigri, nostro consigliero, circa el facto de là cade, ad ciò che vediati il suo iudicio, ed sapiati che cum nostro honore non possemo fare de manco che non faciamo mandare ad executione quello ch'el scrive, salvo se voy non monstrasti cosa iuridica in contrario. Pertanto se voliti dire, ni fare dire cosa alchuna in questa materia, respondetine presto et senza dillatione de tempo, avisandovi che nostra intentione non è che iniuria ni violentia sia facta a quelli religiosi dela observantia de Sancto Augustino, ni ad altri sia chi voglia, (a) non vogliamo etiandio sia menata per litigio ni per cavillatione, ma se vegna realmente ala veritate et ala iustitia. Et in caso che voy non mostradi, ni mandati altre rasone, come haviti facto fino a qui, non poremo fare de mancho che non mettiamo ad executione lo iudicio del predicto messer Silano. Data Laude, die xv decembris 1451.


(a) Segue per cavillatione depennato.