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229. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Groppello 1451 dicembre 17 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà, al comune e agli uomini di Groppello, del distretto di Pavia, di non dare noie ad Agostino e fratello de Bocharii da Groppello, cittadini di Pavia, perché contribuiscano con loro alla tassa dei cavalli contro i decreti ducali e quanto dichiarato loro dal referendario di Pavia e da Gracino da Pescarolo.

Potestati, communi et hominibus terre Gropelli, districtus nostri Papiensis.
Dilecte noster, per parte dela comunità nostra de Pavia havimo recevuto grave querella perché mollestati e voleti artare Augustino et il fradello de Bocharii da Gropello et suoy compagni, nostri citadini de Pavia, ala contributione dele taxe di cavalli cum quello loco, contra ogni debito de raxone et contra la forma di decreti et ordini nostri, nec minus preter la disposicione dela declaratione facta sopra de ciò per lo reffrendario nostro de Pavia e Gracino da Pischarolo, ay quali havevamo comessa questa differentia, secondo tu, podestà, per lettere de esso reffrendario et Gracino dey essere informato. Pertanto volemo e comandiamovi che ali dicti Augustino e compagni per niuno modo dati impazo ne mollestia per alchuno caricho contra el tenore de essi nostri decreti e ordini et contra quello è deghiarito per li dicti reffrendario et Gracino, anzi, revocati ogni novità che gli habiati facta, per forma che più non ne sentiamo querella. Data Laude, die xvii decembris 1451.