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243. Francesco Sforza al podestà di Porlezza 1451 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Porlezza che non vengano date noie a Beltrame di Giorgio da Ravagnasca e agli altri del luogo per delle cose tolte a gente della pieve di Porlezza al tempo della libertà di Milano, alla quale furono ostili.

Potestati Prolezie, presenti et futuro.
Intenderai per l'inclusa supplicatione la querela fano Beltramo de Georgio da Ravagnasca et multi altri dela plebe de Proleza, perché dicono gli fi dato molestia et impazo per alchune robe, le quale forono tolte ad alchuni altri dela dicta plebe de Proleza al tempo dela libertà de Mediolano, ala quale forano rebelli et cetera, como in dicta supplicatione più copiosamente si contiene, et che, nonobstante che altre fiate habiamo scripto supra tale facienda, pur esso Beltramo et li altri predicti sono molestati per tale casone. Pertanto te scrivemo et comandemo, se così è, che per robe, tolte al tempo et in la forma si contiene in la dicta supplicatione siano li predicti Beltramo et consorti molestati, providi opportunamente che da mò inanzi non gli sia facto nè dato impazo alchuno et ogni (a) novitate contra loro, facta per dicta casone, sia penitus revocata et annullata, per forma non ne sentiamo più querela. Data Laude, die xviiii decembris MCCCCLprimo.


(a) Sul margine sinistro: Reverendo domino Iohanni de Nuce.