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29. Francesco Sforza al podestà di Novara 1451 novembre 23 Cremona

Francesco Sforza vuole che il podestà di Novara convinca il prevosto di Badia di Dulzago a dare, se realmemte dovuti, ad Alberto Visconti i cento ducati d'oro e quant'altro promessogli, premessa, però, la restituzione del vino tolto.

Potestati nostro Novarie.
Il spectabile Alberto Vesconte ne dice dovere havere dal prevosto da Dulciago ducati cento d'oro per certa promissa gli feci et altro anchora, et dicto prevosto fugire et recusare de attenderli la promissa. Et como da esso Alberto più chiaramente saray informato, et perché intendemo et volemo che in questo si fac[i]a tanto quanto el debito et la iustitia permite, volemo et committemo vedi cum boni et honesti modi de intendere si il predicto prevosto como eciamdero el prefacto Alberto et deligentimenti intendi la rasone de cadiuno de loro, comfortando dicto prevosto, trovendolo vero debitoro d'esso Alberto, ad farce la debita satisfacione et per modo che dicto Alberto non habia iusta casone de condolerse de luy. Data Cremone, die xxiii novembris MCCCCLprimo. Intendemo però ch'el dicto Alberto prima restituisca el vino tollto al dicto prevosto senz'altra exceptione. Data ut supra.