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320. Francesco Sforza a Egnano da Bologna 1452 dicembre 31 Lodi

Francesco Sforza comanda a Egnano da Bologna di far restituire dai balestrieri quanto (grano, cavalli e denari) hanno sottratto al fornaio Pietro da Carimate. Gli raccomanda di stare molto attento alle frodi.

[ 58v] Hegnano de Bolognia.
Ne ha facta gravissima lamenta Pedro de Carimà, prestinario in la dicta terra, e dice che conducendo luy, ali dì passati, certi cavali carichi de biava verso la dicta terra de Carimà per usuo del suo pristino con licentia del capitaneo nostro de Martesano, per certi deli tuoy ballestreri gli fu robato dicte cavale e grano e tolti unite octo libre de imperiali e certe altre sue robe, secondo saray informato da esso e che se hano diti balistreri retenuti dicti dinari e robe. Dil che ne pigliamo non pocho spiacere e rincresene asay, come dei sapere che simile violentie se cometiano in lo nostro dominio, maxime perché lo dicto capitaneo ne scrive havere concessa dicta licentia ad esso Pedro. Pertanto volemo et comandemoti che subito ritrovi questi tali balestreri e fati per ogni modo se restituischa al dicto Piedro essi dinari e robe, per forma che più non sentiamo lamenta nec te habiamo più a scrivere per tal casone, quamtuncha te comandemo che habi bona advertentia circha le froxe: et in questo ti carichamo si vigilantissimo. Data Laude, die xxxi decembris MCCCCLsecundo a.


(a) Così in A.