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327. Francesco Sforza al podestà di Frugarolo 1452 gennaio 1 Lodi

Francesco Sforza scrive al podestà di Frugarolo di non impicciarsi dell'incanto dei dazi dei forni e del mulino, lasciando che la comunità ne disponga a suo piacimento.

[ 59v] Potestati Frugaroli.
Vedaray per la supplicatione inclusa quello ne rechiedono l'homini de quella nostra terra del Frugarolo, dolendose dela innovatione li hay fata a metere al'incanto el dacio di forni et del molino de quella terra, che sono d'essa comunità et homini et di quali mai, per li tempi passati, la Camera se n'è impazata, cum sit che siano dacii proprii dela comunità; et pertanto, considerato che nostra intencione non è de tuore li dacii che spectano ad essa comunità, ma solum volemo li nostri, te dicemo et per la presente te comandemo debi desistere dal'incanto d'essi dacii di forni et del molino et lasarne disponere ala comunità, como a lei parrà et piace. E de questo faci non habiamo più querella. Data Laude, primo ianuarii 1452 a.


(a) A margine: relatione Iacobi canzellerii magnifici Angeli Simonete.