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349. Francesco Sforza al podestà di Covo 1452 gennaio 5 Lodi

Francesco Sforza ordina che il podestà di Covo se trova essere vero quello che Ricio da Covo dice nella sua supplica, faccia sì che possa starsene in casa sua e difendersi dalla imputazione a torto fattagli.

Potestati Covi.
Como vederay per la continentia del'inserta supplicatione, si lamenta Ricio da Covo ch'el sia imputato a torto et contra la veritate per la casone si fa mentione in essa supplicatione et che metu de questa tale imputatione el non ardisse de stare in casa sua, né pò defendere la rasone sua. Pertanto, volemo et comandemovi che, si narrata vera sunt, provedi ch'el dicto supplicante possi libere stare a casa sua et defenderse como vole la rasone. Si vero gli fosse cossa alchuna iuridica in contrario, avisane per tue lettere. Data Laude, die quinto ianuarii 1452.