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388. Francesco Sforza al vescovo di Cremona 1452 gennaio 9 Lodi

Francesco Sforza chiede al vescovo di Cremona di intervenire perché sia restituito un membro al monastero di fra Viniano di Benedicti, vicario generale dell'ordine di San Marco in Mantova, e di frate Antonio di Bioti, del medesimo ordine e priore del monastero fuori Cremona di Santa Pelagia.

[ 70r] Domino episcopo Cremonensi.
Li venerabili frato Viniano di Benedicti, vicario generale del'orteno di Sancto Marcho da Mantua et priore del monasterio de Sancto Marco in Mantua, et frato Antonio di Bioti, del dicto ordine, citadino di Mantua e priore del monasterio de Sancta Pellagia fora di Cremona, s'aggravano che li sia tolto uno membro del dicto monasterio a sugestioni de alcuni nostri citadini de Cremona, secundo che latius la reverentia vostra intenderà da essi. Per la qual cosa confortiamo la prefata vostra reverentia voglia talmente provedere in questa causa che li dicti supplicanti, senza alcuno litigio, ho demora, habiano il dovere loro per forma che non gli remangha iusta casone de querella, como se rendiamo certi debia fare la prefata vostra reverentia. Data Laude, viiii ianuarii MCCCCLsecundo.