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413. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1452 gennaio 12 Lodi

Francesco Sforza ordina a Tommaso Tebaldi da Bologna, commissario di Como, che sospenda ogni azione che ha con Giovanni Vacani, cittadino di Como, volendo il duca essere appieno a conoscenza di quanto il ricorrente espone nella sua supplica.

[ 74v] Tomaxio de Bononia, comissario cumano.
De novo è tornato da nuy Iohanni de Vachani, nostro ciptadino de Cumo, lamentandosi che, quantuncha te scrivissimo per la differentia de quella putta, non gli facesti contra el dovere et revocasti omni indebita novità, et cetera, tamen non ne hay facto niente, anzi gli tieni anchora fanti in casa. Per la qual cosa, volendo nuy intendere meglio questa cosa et fargli supra de ciò quella provisione che vorà la iustitia, ideo te conmandemo et volemo che levi dicti fanti libere de casa al dicto supplicante, soprasedendo interim in questa causa donec te scriveremo altro, suspendendo etiam qualunqua condanaptione ho multa gli havisti facto per questa casone. Data Laude, die xii ianuarii MCCCCLII.