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415. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 gennaio 11 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Pavia che, accertata la verità del contenuto della supplica del pavese Giovanni Sacchi costringa i suoi fratelli a ridargli i soldi da lui versati per beni che loro avevano già venduti ad altri, oltre agli interessi per le spese da lui fatte.

Potestati Papie.
Iohanne di Sachi, nostro ciptadino Pavese, se lamenta de Iacomo et Iohanne, fratelli similiter de Sachi, perché gli hanno venduti certi beni, posti in el territorio de Pavia, quali havivano venduti ad altri, per forma che non gli ha possuti haver, sicundo che più particularmente [ 75r] dal predicto exponente seray informato. Per la quale cosa, havendo nuy exoso tale fraude, te scrivemo et volemo che, domandate le parte, te informe de questo a et, trovando essere vero quello ne è exposto, constringi li dicti fratelli per omne modo expediente a restituire al dicto supplicante li danari hanno hauto da ipso et sono exbursati per questa casone insema con tucte le spese ligitime, como ne pare voglia la ragione, expediendo questo facto summarie et intra mensem ad tardius. Data Laude, die xi ianuarii MCCCCLII.


(a) Segue de questo ripetuto.