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423. Francesco Sforza al vicario del podestà di Novara 1452 gennaio 12 Lodi

Francesco Sforza vuole che il vicario del podestà di Novara si accerti se è vero che l'officiale delle bollette di Novara è stato offeso e ingiuriato da Tranbertino in presenza di molti. Se così fosse avvenuto, faccia tale dimostrazione che si comprenda quando al duca sia esoso il disprezzo degli officiali ducali.

[ 76v] Vicario potestatis Novarie.
Iacobo Suardo, nostro offitiale dalle bollecte in Novara, ne ha facta grandissima lamenta et dice essere stato iniuriato et offeso da Tranbertino de quella terra in conspecto de multi, non havendo resguardo alcuno allo offitio, et che, quantunque el ne habia requesto facisti de ciò debita et evidente demostratione, saltim per lo honore dello offitio, tamen non lo havite facta, secundo che più copiosamente per le sue lettere, quale a ne mandiamo incluse, poterite vedere. Del che ne pigliamo non poca admiratione et spiacere, perché stimamo le ingiurie se fanno alli nostri offitiali se facciano a nuy proprii. Et pertanto ve conmandemo et volemo debiate intendere et informarve de questo et trovando quello che ce scrive ipso nostro offitiale essere vero, fati tale demostratione in questo facto con la iustitia, che ceteris transeat in exemplum et onuomo intenda quanto habiamo exose il spregio delli nostri offitiali. Data Laude, die xii ianuarii MCCCCLII.


(a) Segue quale ripetuto.