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431. Francesco Sforza al podestà di Melzo 1452 gennaio 13 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Melzo si accerti circa le contribuzioni fatte al comune dal maestro di legname Gasparino Galina e, constandogli che non ha fatto pagamenti alla comunità di Milano, glieli faccia fare lì.

Potestati Melzii.
Ad instantia de Gasparino Galina, magistro de ligname, il quale feci lamenta che era astrecto indebitamente a contribuire ali carichi occurrenti a quello commune per certi beni ha lì perché paga per essi ad Milano, te scripsimo, se così era, non lo dovesti artare, et cetera, et como in dicte nostre lettere se contiene più diffusamente. Al presente havemo recevuto l'inclusa supplicatione dal dicto commune et homini. Pertanto te scrivemo et committemote che diligentimenti te informi de questa cosa, et constandote dicto magistro Gasparino havere contribuito per li dicti beni cum esso commune et non contribuire cum la comunitate nostra de Mediolano, volemo faci contribuissa cum esso commune como ha facto nel passato, havendo buona advertentia che niuna dele parte dignamente si possa querelare. Laude, xiii ianuarii 1452.