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432. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 gennaio 13 Lodi

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Lodi induca l'erede di prete Antonio da Navaro, che chiese a maestro Bassano da Navaro un certo quantitativo di cera, che paghi detta cera ordinatata dal defunto prete nei cui beni egli è ereditariamente subentrato.

[ 78r] Locuntenenti nostro Laude.
Maestro Bassano da Navaro, lodesano, dice fir segurtà per uno precte Antonio da Navaro per certa quantità de cera tolse a renovare dali portasachi de questa nostra cità, el quale è morto, lassati certe herede, il quale recusa de cavarlo de tale obligatione, e perché tale cerra è ordinata ala oblatione del glorioso sancto Bassano, patrone de questa nostra citate, siché la cossa non merita d'essere menata per litigio, pertanto te scrivemo e volemo vogli statim, e senza litigio, omni mora postposita, strenze lo herede predicto a satisfare, como è ragione, per la dicta cera e faci che non se cessa de fare quello è iusto e conveniente per la dicta oblatione. Data Laude, ut supra.