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441. Francesco Sforza al capitano del divieto di Cremona 1452 gennaio 14 Lodi

Francesco Sforza vuole che il capitano del divieto di Cremona faccia avere, se realmente dovuto, al cremonese Stefano da Cambiago quel quantitativo di biade spettantegli dal comune di Soncino.

[ 79v] Capitaneo devetus Cremonensis.
Stefano da Canbiago, nostro ciptadino de Cremona dilecto, dice devere havere da quello comune nostro de Suncino certa quantitate de biava, como tu di' essere informato, secundo in inclusa sua suplicatione si contiene. Et quamvis pił fiate habia requesto la satisfactatione sua, non habi may fin alle presente potuto consequire altro che parole et dilatione. Pertanto volemo et conmectemo che, constandote summarie, senza litigio alcuno, del credito de ipso Stefano, provide opportunamente et con tucti quigli boni a modi te parirano expedienti, ch'el sia satisfacto et senza dilatione de tempo, et per modo non ne sentiamo altra degnia querela. Data Laude, die xiiii ianuarii MCCCCLII.


(a) Segue boni depennato.