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462. Francesco Sforza al podestà di Parma 1452 gennaio 16 Lodi

Francesco Sforza, volendo por fine alla vertenza tra il pavese Michele dal Sarasino e magistro Giovanni Araldi, sarto di Parma, ordina a Giovanni di portarsi da lui e di presentarsi dall'auditore ducale Angelo d'Arezzo.

Potestati nostro Parme.
Perché omnino intendemo et volemo se levi via la differentia chi vertise tra Michele dal Sarasino, dela cità nostra de Pavia, et magistro Iohanne deli Araldi, sartore in quella nostra cità de Parma, volemo et così te scrivemo subito comandi al dicto magistro Iohanne che venga dala presentia nostra et se apresenta dal spectabile domino Angelo de Arieto, nostro auditore, et non manchi. Et como faray, avisane per tue lettere. Laude, xvi ianuarii 1452.
Intendendo che le securtate date per lo dicto magistro Iohanne stiano ferme finché te scriveremo altro. Data ut supra.